
Nostos
viaggio di ritorno
Ogni viaggio ha origine dall'irrequietezza, dal disequilibrio. E' il coraggio che si mescola alla paura, il sorriso al pianto, la voglia di scoprire il nuovo, ritrovarsi. E' giocare con l'ignoto, morire e rinascere ogni giorno, rinnegare il tempo, orientarsi contando le stelle e meravigliarsi al racconto delle onde del mare. E' affidarsi al vento, lasciarsi trasportare, fare giri immensi… per poi approdare ad un altro sé.
"Nostos... viaggio di ritorno" è un EP di quattro brani in "lingua napoletana". Un caleidoscopico e continuo muoversi in avanti per il desiderio di tornare indietro.
"Da luntano", "E' sulo 'o viento", "Anna ('o tiempo nun esiste)" e "Quanno nun trovo 'e pparole" sono tappe di un itinerario esperienziale che non prevede alcuna meta ma si snoda in un sentiero circolare che ogni volta riconduce all'originario punto di partenza…casa!
Track 1 - "Da luntano"
Negli occhi l'immensità del mare che incanta e costringe, immobili, a contemplarne la sua infinita bellezza. Onde che accarezzano la terra e raccontano storie di "anime" che si destreggiano, da sempre, tra la magia dei sogni e la realtà di ogni giorno.
"Da luntano" è il grido di dolore di una città in bilico tra ciò che è e ciò che potrebbe essere. E' il desiderio di una verità che "…dint' a 'n attimo scumpare". E' il coraggio di chi affonda le mani nelle mille contraddizioni di una terra che, con la bellezza, sopravvive alla paura. E' il calore del sole di un nuovo giorno. E' la malinconia. L'inizio del... viaggio di ritorno.
Track 2 - "E' sulo 'o viento"
Trema il corpo, a volte, e il dolore copre la voce. E' in bilico e rimane immobile, aggrappato alla terra. Cerca la forza per andare oltre, per buttarsi. Diventa mare, il corpo, quando vuole andare avanti. Tra vento e correnti cerca la pace sotto i raggi del sole.
"...nun è niente, nun fa niente...è sulo 'o viento" è l'abbraccio della vita per placare il fuoco del terremoto dentro.
Track 3 - "Anna ['O tiempo nun esiste]"
Nel cuore di Anna, nel cuore di chi affida al cielo tutte le preoccupazioni mentre il giorno lentamente scivola nella sera, cedendo il palco alle stelle. La necessità di poter fermare il tempo, nella pace, con la luna, nel silenzio che tutto avvolge. Il tempo, forse, è solo "un'illusione e non esiste" ma è anche la spinta per tutti i sogni da incastrare nel cuore. E' l'insieme di pezzi di un puzzle emozionale. E' la vita che scorre, solo, osservata, come a guardar fuori da una finestra o attraverso il coraggio di chi non può fare a meno di tuffarsi dentro ogni suo attimo. Anna sorride e la prende per mano, come una bambina che stringe forte a sé tutte le scelte ancora possibili e le dolci speranze di un futuro ancora tutto da scrivere.
Track 4 - "Quanno nun trovo 'e pparole"
Camminare nel buio e ad ogni passo lasciare che l'altalena dei pensieri, lentamente, ci culli. Muoversi, così, nell'eterno ciclo del caos. Gonfiare le vele per lasciare una dimensione in cui il tempo, dolorosamente, rallenta, fino a fermarsi…a fermarci. Ballare tra tormenti e paure confidando nella notte per ritrovare il coraggio di ricominciare a viaggiare, senza meta, senza alcuna destinazione, scegliendo "ora" come unico approdo possibile. Trattenere il fiato fino ad arrivare su, in cima. Affacciarsi alla finestra della propria esistenza e godersi il panorama più bello del mondo. Finalmente libero.
Testi e musica: Fabio Amazzini
Arrangiamenti: Maestro Maurizio Pica
Produzione esecutiva: Luca Turis e Roberto Montella
Hanno suonato:
Violino: Gennaro Desiderio
Sax soprano: Gianni Minale
Violoncello: Marco Pescosolido
Chitarra: Fabio Amazzini
Chitarra nylon: Maurizio Pica
Chitarre acustiche ed elettriche: Ciro Manna
Pianoforte: Giorgio Savarese
Basso: Cristian Capasso
Batteria: Antonio Muto
Editing e programmazione: Giorgio Savarese
Registrato presso: Studio Megaride
Mix e Mastering: Enzo Rizzo

Terremoto Dentro
Il terremoto smuove. La terra trema ma poi si ricompone e si va sempre avanti
Scritto e diretto da: Emilia Martinelli
Interpretato da: Tiziana Scrocca
Voce e chitarra: Fabio Amazzini
Scenografie digitali: Luigi Vetrani
Disegno luci: David Barittoni
Mix video: Stefano Fiori, Daniela Cono
Organizzazione e comunicazione: Silvia Belleggia
Produzione: Fuori Contesto, Hubstract-Made for Art
Premi:– "Per la dimensione onirica ed emozionale che lo spettacolo evoca, per la bellezza della storia narrata, per la bravura dell'attrice e del musicista, per il Vesuvio." – Premio dei Tecnici, miglior spettacolo Festival Voci dell'Anima 2021
Sinossi Il terremoto smuove. La terra trema ma poi si ricompone e si va sempre avanti. In scena una donna, figlia che ci canta il suo papà Vesuvio, il fuoco di lui, la smania di campare, di andare oltre i limiti. Mentre lei, intrappolata dai suoi di limiti, sta ferma e non si muove. Trema, vacilla, ma tiene e non crolla, non cambia, non vive.Lo spettacolo prosegue il lavoro di ricerca della compagnia sul principio del bilico, del tenersi in equilibrio nella ripetitività delle azioni quotidiane. Terremoto Dentro coglie quel momento, racconta questo salto.Una donna in equilibrio, sul punto di tuffarsi si ferma, non riesce, ha paura, è indecisa. Allora le torna in testa la storia del suo papà disabile, i cui limiti palesi sono stati invece motore di una vitalità sorprendente, imbarazzante a volte agli occhi della figlia, che vive quella disabilità più come sua che come di lui.Un confronto non facile quello con il padre, a tratti paralizzante, a tratti molla per saltare più avanti. In scena questo dialogo, e a raccontarlo è la figlia che ripercorre la memoria di lui, nel momento stesso in cui il suo corpo trema.Lo spettacolo nei ricordi di lei è ambientato tra Pozzuoli, durante il terremoto degli anni 80, e Napoli, tra gli anni 50 e 90.
Terremoto dentro" è qualcosa che va oltre la semplice – si fa per dire – messinscena. Un vero dramma interiore che, come una lancia, colpisce chi uno di quei terremoti l'ha vissuto sulla propria pelle; non una scossa che procura morti e macerie, ma un tremito in grado di scuotere l'anima fino a stranirla." / Alessio Neroni, Persinsala
Terremoto dentro: la miglior visione della vita, raccontata a teatro"/ Simona Stammelluti, Sicilia 24ore
Terremoto Dentro è uno spettacolo di una semplicità disarmante, in termini registici, di prestazione attoriale, ensemble scenico, scenografia e installazioni video. È tutto misurato seguendo un'eleganza che oserei definire naturale. / Giuseppe Menzo, Unfolding Roma
Trema la terra, trema la normalità"/Valentina Ersilia Matrascìa